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Gonzaga i volti della storia
Le opere esposte esprimono un “viaggio” che dura da secoli e mai si concluderà finché resterà vivo il desiderio di penetrare i misteri della storia attraverso l’analisi dei personaggi che scrissero sapide pagine di un racconto così saturo di suggestioni da farsi mito. E’ come una marea che si alza a incutere timore, un’esondazione di sentimenti che induce a volgersi ad un tempo lontano, permeato dal mistero che si coglie negli sguardi attoniti di coloro che furono grandi, che paiono voler gridare al mondo, rifiutandola, la innaturale immobilità che li rivela ai nostri sguardi desiderosi di vita. Come Ulisse vagò per terre e mari prima di approdare a Itaca, la sua casa, così questi reperti, dispersi in un oceano virtuale, ritornano all’origine, parte di una vicenda scintillante che li vide protagonisti ma, ahinoi, in attesa di salpare nuovamente verso l’Infinito.
Giancarlo Malacarne
I dominanti in Mantova: la linea di sangue primogenita e il ramo cadetto di Nevers
Il fasto dei Gonzaga e la stagione artistica che li vide protagonisti sono rivisitati attraverso ritratti, oggetti e mappe genealogiche quasi totalmente sconosciuti al pubblico, e analizza l’essenza di una gaudiosa dimensione di aristocrazia e sacralità, che affonda le radici in un passato lontano ma non perduto. Figure paradigmatiche si susseguono su un palcoscenico virtuale, in una recitazione nella quale emerge la forza di un linguaggio che esprime il senso e la drammaticità del “potere”.
Da Frans Porbus "Ritratto di Francesco IV Gonzaga"
I nomi e i volti del mito -
I dipinti che compongono questa favolosa inedita collezione costituiscono un unicum di straordinari contenuti documentari ed artistici. La raccolta propone i 18 dominanti di Mantova con l’anomalo inserimento di Carlo di Rethel, figlio di Carlo I e padre di Carlo II, al quale la morte tolse anzitempo la responsabilità del governo. Un complesso di opere del quale non si conosce eguale, che ripercorre i fasti dei Gonzaga capitani, marchesi e duchi.
Ritratto di Federico II Gonzaga
Le genealogie -
Le mappe genealogiche – due delle quali di superbo vigore artistico – accompagnano il visitatore nel passato, nel contempo proiettandolo in un presente “remoto” che prende in esame oscuri processi dinastici, illustri discendenze -
Pergamena genealogica del XVI secolo (particolare)
I rami cadetti
Non tutte le linee di sangue sono qui rappresentate; la scelta è intervenuta in relazione allo spazio espositivo. I cadetti testimoniano tuttavia il ruolo della famiglia, oltre al suo diffondersi nei territori lombardi ed emiliani, in una “diramazione” che proiettò le dinastie nel mito. Ognuno con un suo viaggio, che il ritratto consente di riproporre all’attenzione dei visitatori. Soffermiamoci a mettere gli occhi in quelli incantati ed ammalianti di Matilde d’Este, consorte di Camillo III Gonzaga di Novellara; ci impossesseremo della dimensione di follia che pervase i suoi giorni e leggeremo nel viso diafano e riccioli civettuoli aggettanti sulla fronte e sguardo infingardo, la terribile vicenda che accompagnò la sua vita, che la indusse a creare il mortifero veleno che un nome dal suono argentino e leggiadro occultava al sospetto: “acquetta”.
Ritratto di Matilde d'Este, consorte di Camillo III Gonzaga di Novellara
Gli ecclesiastici -
La contenuta serie di ritratti rinvia a una specifica dimensione del potere gonzaghesco, quella che si alimentava con l’appoggio della Chiesa, donde traeva un formidabile prestigio. A tal fine è secondario chiedersi se gli ecclesiastici della famiglia lo siano diventati per intima vocazione o per calcolo politico. In ogni caso, anch'essi seppero proiettare nella storia il nome dei Gonzaga.
Ritratto del cardinale Ferdinando Gonzaga
Donne che fecero la storia -
Di eccezionale importanza è il ruolo delle donne nella storia gonzaghesca. Sapienti imparentamenti con illustri famiglie italiane ed europee volsero la dinastia a inimmaginabili splendori. Isabella d’Este, Barbara Hohenzollern, Paola Malatesta e altre segnarono il destino della schiatta. I loro volti esprimono il senso di una presenza non soltanto mirata alla continuazione della stirpe, ma assurgono al rango di testimonianza di carattere politico.
Ritratto di Margherita Gonzaga di Lorena
L’imperatore: l’immagine del potere
Nella silloge documentaria di questa mostra non poteva mancare il primo tra gli uomini, “l’altra metà di Dio”: l’imperatore. Ferdinando II d’Asburgo e sua moglie Eleonora Gonzaga non sono chiamati ad autorappresentarsi, bensì ad incarnare l’immagine del potere nella dimensione umana e di nobiltà più ampia. L’Unto del Signore è offerto allo sguardo in quanto concretizzazione del potere divino, nella recitazione di un corrusco canovaccio di antichissime origini.
Ritratto dell'imperatrice Eleonora Gonzaga